domenica 5 aprile 2009

André Antoine e il Theatre Libre.

La nostra storia del teatro di regia prosegue con l’inevitabile sosta nei pressi del celebre Theatre Libre di André Antoine. La parabola di questo grande regista e attore teatrale (e anche cinematografico) francese è un ottimo esempio delle personalità e delle idee caratteristiche del teatro di regia. André Antoine si avvicinò al teatro da autodidatta e da dilettante, creando con il suo Theatre Libre una alternativa al mercato teatrale. La sua esperienza è uno dei tanti inizi della storia della regia teatrale, così come lo è stata quella della compagnia dei Meininger.

André Antoine nacque il 31 gennaio del 1858 a Limonges, era figlio di operai e quando a otto anni si trasferì a Parigi con la famiglia, dovette iniziare a lavorare per aiutare i genitori e i fratelli minori. Fece il galoppino per un agente di cambio, lavorò presso un’importante libreria dove placò la sua sete di cultura e fu impiegato in una società del gas.

Frequenta assiduamente il mondo del teatro, soprattutto assiste agli spettacoli della Comédie-Française dove riesce ad entrare a far parte della claque e occasionalmente riesce a fare qualche comparsa. Inizia quindi ad apprendere l’arte teatrale osservando e divorando con gli occhi la recitazione dei grandi attori di quei palcoscenici. Non compie alcun tipo di studio regolare, frequenta qualche corso serale di dizione, tenta ad entrare al Conservatoire ma viene respinto.

Nel 1879 parte per il servizio militare e torna alla vita civile nel 1883 e divenne socio di un circolo teatrale di dilettanti, il Circolo Gaulois. Finalmente viene messo nelle condizioni di attuare il suo processo di riforma teatrale all’insegna delle idee del naturalismo che si erano già imposte nella letteratura grazie a Zola. Lo stesso Zola nel 1881 aveva scritto Il naturalismo a teatro in cui aveva espresso proprio la necessità di allargare il naturalismo anche al teatro.

André Antoine fece proprio questo. Deciso a dare battaglia al teatro contemporaneo francese e a ringiovanire il repertorio, prese in affitto il teatrino del Circolo Gaulois, lo ribattezzò Theatre Libre, portò sul palcoscenico gran parte del mobilio di casa sua per risparmiare, consumò lo stipendio di un mese e fece mille franchi di debiti per presentare il suo primo spettacolo la sera del 30 marzo 1887. Questa è una delle date fondamentali per il nostro percorso. Le opere presentate furono: Mademoiselle Ponte di Duranty, La Cocarde di Jules Vidale, Un Prefet di Arthur Byl e Jacques Damour, una riduzione di una novella di Zola. Quest’ultima opera ebbe molto successo e attirò l’attenzione della vita intellettuale parigina.

La riforma di Antoine si basava su quattro punti fondamentali:

1 - Modernizzare il repertorio secondo le nuove esigenze del pubblico.

2 - Rinnovare le sale, troppo scomode e insicure.

3 - Abbassare il prezzo del biglietto.

4 - Reagire al predominio del grande attore, creando compagnie di complesso.

 

La messa in scena doveva ovviamente seguire i principi del naturalismo:

1 - Scena tridimensionale praticabile in opposizione al fondale dipinto.

2 - Illuminazione il più naturale possibile. Grazie all’elettricità i proiettori potevano essere posti in modo che la luce entrasse dalle porte e dalle finestre, come nella realtà.

3 - Uso della quarta parete. Gli attori non si rivolgono più al pubblico, ma l’uno all’altro. Recitano come se al posto del arco scenico ci fosse un’altra parete e come se il pubblico non esistesse. Lo spettatore deve assistere all’azione come se essa si stesse svolgendo davvero nella vita e come se l’attore non sapesse di essere visto.

 Una grande innovazione è costituita poi dalla nuova figura dell’attore che viene usato da André Antoine. Non è più l’attore professionista con i suoi capricci e smanie di protagonismo, ma un attore dilettante, un appassionato del palcoscenico che vivono di altre professioni. Il teatro non è un lavoro ma una passione. Questi attori non lavorano per se stessi, ma inseriti in un gruppo e si impegnano per esso.

Gli attori possono girare le spalle al pubblico e oltre a recitare con la voce e il volto usano anche le mani, i piedi e la schiena. Secondo Antoine l’attore deve perdersi nel personaggio, deve immedesimarsi a tal punto da dimenticare se stesso e calarsi a piedi giunti nella parte. Antoine considera l’attore come una marionetta nelle mani del regista. L’attore è come uno strumento musicale nelle mani del suo esecutore, il regista, che è l’unico incaricato di fare da ponte tra l’opera letteraria e il risultato scenico.

Ogni coefficiente teatrale (attore, luci, scenografia, musica…) è una parte che deve funzionare ben inserita nel tutto. Non c’è un elemento predominante sugli altri, nemmeno l’attore. Lo spettacolo di Antoine segue il disegno organico (leggi l’articolo sull’organicità nel teatro di regia) del regista, in virtù del rispetto della coerenza dell’opera letteraria.

André Antoine è quindi uno dei primi registi della storia della regia teatrale.

Il Theatre Libre durò appena nove anni, dal 1887 al 1896. La sua attività fu molto intensa però: 62 spettacoli, che comprendevano 124 lavori nuovi di 114 autori, di cui 69 erano debuttanti. Grazie ad Antoine vennero recitati per la prima volta in Francia autori stranieri come Bjørnson, Hauptmann, Ibsen, Poe, Strindberg, Tolstoj, Turgenev, Verga.

Come è evidente l’esperienza del Theatre Libre non fu importante solo dal punto di vista dell’arte drammatica, ma anche della letteratura drammatica.

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6 commenti:

  1. Scusa il commento che esula dal tuo post, per dirti che accidentalmente ho cancellato il tuo ultimo commento da me. Mi spiace. Alla prossima e buona giornata.

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  2. Bellissimo sito !! interessantissimo !! e soprattutto molto chiaro, grazie tante perché è un aiuto importante che date alla gente in ogni momento. :)
    SABRINA.

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  3. Ciao...piccola domanda perchè magari sono io che non ho capito ma il concetto di quarta parete che tu hai già citato più volte non nasce a partire da Stanislavskij?

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  4. no, non parte da Stanislavskij...si tratta dell'ennesimo luogo comune. L'introduzione della quarta parete è un retaggio del naturalismo e già la compagnia dei Meiningen ne facevano uso. Si può dire però che Stanislavskij ha teorizzato l'esperienza attraverso i suoi libri

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  5. Salve, il vostro sito mi è indispensabile e mi chiedevo, dal momento che siete informatissimi, consigliarmi una bibliografia su Andrè Antoine e il Theatre Libre, e se, fosse possibile su Henrik Ibsen Grazie

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