mercoledì 4 marzo 2009

Le donne e l’Islam. Ucciso il marito dell’attrice perche la lasciava recitare.

Il fatto è accaduto a dicembre in Afghanistan. Il marito di un’attrice televisiva afghana, Paween Mushtakhel, è stato ucciso dai fondamentalisti talebani perché permetteva alla moglie di recitare. Ignorate le varie minacce è stato assassinato davanti casa. Ho inserito questo articolo sotto molte etichette perche riguarda un ampio ventaglio di argomenti: il cinema, il teatro, la musica, la censura, i diritti umani…

Mi sono già occupato dell’Afghanistan in un altro articolo per dare un esempio di forza del cinema, ora il fatto di cronaca che ho citato mi spinge a trattare il tema dei diritti violati delle donne.

La situazione delle donne in Afghanistan è a dir poco tragica. A partire dall’invasione sovietica degli anni ottanta, la guerra di liberazione (jihad) e l’istaurarsi di un regime teocratico Islamico che ha visto il suo apice nel 1996 con la presa del potere dei talebani, le donne sono state letteralmente depredate di tutti i loro diritti. Quella dell’Afghanistan è la storia di una involuzione: negli anni settanta le donne indossavano la minigonna e portavano il capo scoperto, potevano lavorare e persino recitare o cantare. Con la presa di Kabul  da parte dei talebani nel ’96 la situazione si aggravò in modo incredibile: furono bruciati i nastri, gli strumenti musicali, alle donne fu vietato categoricamente di cantare e di comparire in televisione e nel cinema. Le radio sono state costrette a trasmettere solo canti religiosi. Ma la musica si agitava in segreto: gli strumenti musicali erano nascosti dietro finte pareti o venivano sotterrati.

Ma soprattutto per le donne la vita si complicò. Costrette a coprirsi, a non farsi vedere dagli altri uomini, a non poter cantare né recitare. Non potevano truccarsi, ne vestirsi alla maniera occidentale. Si sono registrati casi di mani amputate per via dello smalto.

Perché questo accanimento verso le donne? I talebani seguono le interpretazioni più rigide e conservatrici del Corano e vedono la donna come un pericolo per l’uomo. La donna è paragonata a Satana a causa delle sue capacità di ammaliare e provocare pulsioni incontrollabili. La donna fa allontanare l’uomo da Dio. Un indicazione di Maometto vuole che la donna non faccia sentire la sua voce all’uomo, di qui il divieto di cantare. Il corpo della donna è inevitabilmente collegata al Vizio.

Con l’invasione americana del 2001 sembrava che le cose dovessero migliorare. Invece adesso i talebani hanno ripreso il controllo di circa il 75% del territorio Afghano e le donne parlamentari, attiviste di Ong, giornaliste, medici, insegnanti, attrici, cantanti e ballerine si sentono in pericolo. Molte donne danno le dimissioni per non essere vittime della cieca lotta contro il Vizio dei fondamentalisti islamici.

Basti pensare al nome del dipartimento che si occupava di emanare leggi che toglievano man mano i vari diritti: “dipartimento per la Promozione della Virtù e lo Sradicamento del Vizio”.


Puoi leggere anche l'articolo: 

Titanic lo hanno visto anche in Afghanistan.

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